Renato Ferrarese premiato dal presidente FIGC Luciano Nizzola

Renato Ferrarese una vita dedicata all’Ac San Giovanni

Last Updated: 13 Giugno 2025

Per molti anni segretario e ora preziosa memoria storica lupatotina

Il Sentiero, nell’ambito delle iniziative per dare risalto alle tradizioni lupatotine e alle persone che hanno lasciato il segno, ha incontrato Renato Ferrarese, per molti anni segretario dell’Ac San Giovanni Lupatoto. Persona molto riservata, che non ama apparire. Una vita passata tra il campo Battistoni e la Cartiera, vera e propria memoria storica, spesso chiamato in causa per ricordare nomi e cognomi in fotografie del passato.

– A proposito di fotografie, Ferrarese, sfogliando l’album dei ricordi, se dovesse descrivere una foto, qual è l’immagine che pensa possa rappresentarla di più?

«Di tante foto ho dei bellissimi ricordi che hanno lasciato un segno indelebile nella mia lunga attività di segretario dell’Ac San Giovanni Lupatoto, e ogni tanto nel mio intimo le riguardo e le rivedo con piacere, in particolare due, la prima che riguarda la benemerenza ricevuta nel 1999 a Roma dall’allora presidente della Figc Luciano Nizzola (nella foto in alto) soprattutto per la motivazione e cioè per l’impegno profuso a sostegno del Settore Giovanile e la seconda la consegna della targa con sotto la dicitura “Grazie Renato dai lupatotini” la quale conferma la vicinanza e l’amicizia dei miei concittadini nei miei confronti, che il Comune di San Giovanni Lupatoto dalle mani del sindaco Fabrizio Zerman e dell’assessore allo Sport Giampaolo Aloisi, mi ha consegnato nel 2008 in segno di riconoscimento assieme ad altri sportivi lupatotini come Manuel De Vecchi (atleta di Bmx ai giochi olimpici di Pechino) e Fernando Guerra (fondatore dell’Associazione Cinque Lupi)».

– A 81 primavere, qual è il bilancio di tanti anni di vita e d’impegno a San Giovanni Lupatoto?

«Quello che sicuramente mi gratifica di tanti anni dedicati soprattutto allo sport è quando incontro dirigenti, collaboratori e giocatori che ancora adesso a distanza di molto tempo si ricordano di questo “matusa” dai capelli bianchi rivolgendomi un saluto e un sorriso. Naturalmente ci sono stati anche dei momenti tristi, in particolare due hanno lasciato un segno tangibile dentro di me, il primo risale al 1° maggio del 1998 quando a soli 24 anni nel fiore della vita in un tragico incidente ci ha lasciato Paolo Peroni un giocatore della Prima squadra con davanti un futuro radioso e un sorriso luminoso e il secondo nel Settembre del 2001 quando Diego Massella un giovanissimo atleta che nonostante la terribile malattia che lo aveva menomato, sprizzava gioia e felicità ed emanava una ventata di ottimismo e di allegria a tutti i suoi piccoli compagni, questi due fatti dolorosi creano ancora adesso dentro di me un senso di vuoto e di smarrimento nel ricordo anche di tutti quelli che ci hanno lasciato e che conservo sempre nel mio cuore».

– Che percorso ha fatto per diventare segretario della squadra lupatotina?

«Il mio percorso come segretario è iniziato verso la fine degli anni Cinquanta quando l’allora Presidente della società biancorossa Sergio Bonato che era stato il mio insegnante di tecnica alle scuole professionali, viste le mie scarse per non dire nulle capacità calcistiche, avendo notato però la passione e la voglia di apprendere nozioni e regolamenti del gioco del calcio mi propose il ruolo di segretario e successivamente nell’anno 1965 di ricoprire la carica di Presidente dell’Unione Sportiva Csi Lupatotina dove giocavano al campetto di Don Eugenio Biasi i ragazzini da dove poi i più promettenti i venivano prelevati dal San Giovanni Lupatoto. Salvo due stagioni nella società Adige di cui era presidente sempre Bonato, e una breve parentesi prima della nascita di mio figlio, sono sempre stato legato fino alla stagione 2011/12 al sodalizio biancorosso, sotto la direzione di ben 10 Presidenti con i quali ho sempre avuto un ottimo rapporto e che ricordo sempre con simpatia e precisamente Sergio Bonato, Renzo Lovato, Sergio Lovato, Giuseppe Grande, Guido Galvani, Guerrino Zambonin, Carlo Giavoni, Angelo Baù, Gianni Bampa, Giorgio Faedo».

– Va ancora al campo a vedere i lupi biancorossi e com’è stato il campionato appena concluso?

«Sicuramente nel mio Dna i colori biancorossi sono parte integrante del mio essere per cui ancora adesso cerco nonostante l’età di essere presente e incoraggiare le squadre dei lupi biancorossi dalla Prima squadra a tutte le valide e promettenti compagini giovanili Juniores, Allievi e Giovanissimi che militano nei campionati regionali con alle spalle il promettente vivaio dei giovani “lupacchiotti” che pian piano stanno emergendo. Per quanto riguarda il comportamento del campionato appena concluso direi che in linea di massima tutte le squadre nelle varie categorie hanno avuto un ottimo rendimento dalla Prima squadra che nell’impegnativo campionato di Promozione ha ottenuto un onorevole quarto posto sfiorando di poco l’accesso ai play-off, a tutte le squadre giovanili che hanno mantenuto con passione, tecnica e impegno la certezza di partecipare anche nella prossima stagione ai vari campionati regionali».

– C’è qualcuno che ricorda in modo particolare?

«Avrei ancora tante cose da dire, tanti personaggi sportivi e non, da ricordare, soprattutto quelli che mi hanno sempre supportato e “sopportato”, e dei quali vorrei fare i nomi ma data l’età ho il timore di dimenticarne qualcuno, personaggi che mi sono sempre rimasti nel cuore e a cui sono immensamente grato per avermi accompagnato in tutti gli anni della mia militanza in biancorosso i quali pur lavorando nell’ombra nell’organizzare le varie manifestazioni e i tornei, mi hanno sempre permesso come segretario di emergere e tutto questo lo devo soprattutto a loro».

Valerio Locatelli

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